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Mimma Alessandra |
Recensione a cura di
Giuseppe Mendola
(Critico
d'arte e letterario -
Palermo)
I fiori di Mimma Alessandra sono di una luce ammaliante, e nella bellezza dei
colori c’è anche l’apertura meravigliosa in ciò che di bello ritroviamo in
natura.
Rispettando la fattura che vi ha dato il Creatore le opere hanno
acquistato una potenza intrinseca che accoppiano il bello al sentimentale, la
fosforescenza al gorgoglio sommerso che ti giunge al cuore.
Ciò che rifulge dalla pittura è sicuramente il prodotto di quel
sentire che è la dote peculiare dell’artista.
Ogni composizione di Mimma Alessandra trascende il finito e si
proietta nello spirituale grazie alla caratura cromatica ben disposta, da colpi
di spatola vere scintille luminose.
La compiutezza del soggetto, riportato sulla tela, ha una
freschezza nel risultato che non tradisce i particolari ma ne agevola il gioco d’insieme
perché compostamente studiato nei rilievi.
Lo spazio è pregno di virtuosismo e nella scelta e disposizione
ottimale dei colori l’artista conduce una scansione che imprime voluto
significato nell’armonia dello scenario.