Home Page

Mimma Alessandra

Recensione a cura di
Paolo Levi
(Critico d'arte - Torino)

Paolo Levi
 (Monreale 2010) 

L'espressività pittorica, nella ricerca di Mimma Alessandra, è da considerarsi del tutto autonoma rispetto alle correnti storiche dell'informale europeo, a cui per altro può essere accostata.
In questa artista, l'espressività dei segni e dei colori poggia sulla sua capacità di conferire movimento a situazioni visive del tutto inedite.
Mimma Alessandra si confronta con un caos non casuale o con griglie organizzate in geometrie fantasmagoriche, con una concretezza esecutiva che la porta a un colto espressionismo astratto, libero da qualsiasi allusività figurale.
Autrice di messaggi enigmatici, crea vortici e scansioni otticamente mutevoli, dove il pigmento ruota attorno a un centro focale, o si dirama in un moto centrifugo, tendendo idealmente a esondare oltre i limiti del supporto.
Grazie a un uso talentuoso dei toni e dei contro toni, questi macrocosmi si risolvono in sinfonie cromatiche, dove la calibrata messa a punto del colore concilia l'emozione interiore con il controllo del gesto pittorico.
La pittura di Mimma Alessandra si realizza in modo attivo con l'irrealtà del costrutto, con il proporsi, da una parte, come una ricerca informale che tende chiaramente a un messaggio di ordine spirituale, mentre dall'altra, si collega alla concretezza del pigmento; da qui la titolazione dei suoi quadri, che solo in minima parte rivela le motivazioni di una ricerca imperniata sui valori cromatici e sulla loro pregnanza simbolica, lasciando che sia la sensibilità dell'osservatore a interrogarsi su una possibile lettura interpretativa.
La forza comunicativa della materia, con cui magicamente si esprime, è l'aspetto determinante delle sue modalità sperimentali.
Mimma Alessandra, infatti, in ogni pagina pittorica evoca l'intenzione di approfondire la sua curiosità nei confronti dell'inconoscibile.