Mimma Alessandra

L'Attualità

Periodico mensile di società e cultura

Edizioni Movimento Salvemini

ROMA

Pubblicazione sul n. 6 - Anno XIII - Giugno 2004 - Pag. 6

 

Pag. 6

 

"Lirismo mediterraneo"


Dott.ssa A.F. Biondolillo

   Un'estrema ricercatezza stilistica porta le opere di Mimma Alessandra ad una collocazione inerente ad un impressionismo rivisitato attraverso un sapiente, e indubbiamente inedito, uso della tecnica a spatola.
La pittrice, nata a Biancavilla (CT), figlia di un maestro decoratore, conseguito il diploma presso l'Istituto d'arte di Catania non appena ventenne ottiene la docenza all'insegnamento di discipline pittoriche.
   Giovanissima si dedica alla pittura e ben presto le sue opere vengono notate ai vari concorsi di pittura riuscendo in breve tempo ad allestire importanti mostre personali nelle quali evento dopo evento l'Artista arriva a concepire un personale linguaggio pittorico strettamente legato alla Sicilia, alla mediterraneità. Il tema ricorrente ad una prima analisi delle opere dell'Artista risulta essere indubbiamente la natura, una natura carpita e rappresentata in tutti i suoi mutamenti. Fiori e fauna della sua terra non sono altro che soggetti indispensabili alla rappresentazione di una vitalità prorompente, di un impatto cromatico realmente ipnotizzante. La sua pittura, attraverso, un linguaggio apparentemente impressionista, ma indubbiamente originale nella resa cromatica, ha in corpo l'incanto dei paesaggi mediterranei e tutta la vitalità degli esseri viventi. Ma è proprio grazie alla tecnica usata negli ultimi anni che Mimma Alessandra può tranquillamente annoverarsi tra gli ultimi rappresentanti di un'arte innovativa pur essendo legata a tecniche pittoriche del '900. La capacità, infatti, di restare ancorata alla tradizione classica della tecnica ad olio resa attraverso una matericità dalla quale si evince un indiscusso equilibrio strutturale dell'opera, è prova non soltanto di un grande talento ma anche di una gestualità attribuibile solamente ai grandi dell'action painting seppur con finalità descrittive diverse. Nelle opere dell'Artista, infatti l'armonia e il senso del ritmo dato ora dai contrasti ora dagli accostamenti di colori caldi nei quali traspare il mondo interiore della pittrice, può essere considerato il principale late motiv. Era una calda mattina primaverile quando arrivata in galleria vidi le opere di Mimma Alessandra. Le opere stavano per essere esposte nella sala principale della galleria. Un raggio di sole filtrando dalla finestra illuminava rendendo prezioso qualsiasi colpo di spatola di un paesaggio innevato dell'Artista. Essendomi subito informata dell'appartenenza delle opere accettai senza indugio l'impegno di occuparmi della critica. Ad essere sincera non impegnai molto tempo a convincere il direttore della galleria ad esporre una grande tela intitolata "Castore e Polluce", nella quale si evince da parte dell'Artista una forte attrazione nei confronti dell'archeologia, proprio nella stessa sala nella quale era appena stata esposta la già citata "Nevicata". Ad una prima lettura, ritrovandomi a visionare tre tele di vari formati, le opere di Mimma Alessandra appaiono fortemente intrise di una forte creatività, conseguenza non soltanto di un formidabile impulso artistico ma anche di una grande preparazione tecnica e quindi pittorica. Poi ad una seconda e di conseguenza più attenta lettura si evince facilmente la vera essenza della donna Mimma Alessandra, la sua inarrestabile spontaneità, la sua autentica indole d'Artista viene facilmente svelata, quindi, dai suoi colpi di spatola, nei quali emerge non soltanto una sicurezza stilistica ma anche una sincerità umana difficilmente trovabile nella maggior parte degli artisti contemporanei. E' come, infatti, se l'Artista avesse imprigionato, attraverso il sapiente uso cromatico, il suo stato d'animo, la sua perenne spontaneità seppur mutevole in ciascuna opera.
   Nell'opera "Nevicata", una certa sensazione di purificazione viene rappresentata con energica vitalità compositiva attraverso il vigoroso e allo stesso tempo delicato e preciso uso del bianco (puro simbolo di candore) dosato con incredibile maestria attraverso l'uso della spatola. Piccoli tocchi di colore (dal verde all'arancio) emergono dal manto innevato per trasmettere anche al meno sensibile degli spettatori la sensazione della vita eterna. Un vero trionfo di gialli, di verdi in un susseguirsi di forti ed equilibrati contrasti cromatici fanno parte della struttura portante dell'opera "Ginestre" nella quale Mimma Alessandra offre allo spettatore varie tonalità suggestive piene di luce calda fortemente descrittiva della macchia mediterranea.
   Sembra che l'opera risulti essere un vero inno di ringraziamento di un'Artista amante del creato il quale se ne fa interprete attraverso tutto il suo lirismo pittorico ed artistico.
   La maestosità del tempio proiettato contro un cielo illuminato da bagliori simili agli ultimi sussulti del giorno, il verde delle valli riscaldati da un cromatismo caldo grazie al quale l'artista sembra quasi non aver intenzione di tralasciare gli ultimi raggi di sole morente ed indubbiamente generoso come quello siciliano, sono le tematiche insieme al filone relativo all'archeologia, più che mai caro all'artista, le quali la spingono ad essere identificata sia nel ruolo di studiosa che di pittrice contemporanea.
   Nell'opera "Castore e Polluce", Mimma Alessandra dimostra non soltanto delle grandi capacità paesaggistiche ma anche una grande dote, quella di saper trarre dalla natura quel soffio vitale presente in ciascun elemento del creato.

Anna Francesca Biondolillo
(Critico d'arte - Palermo)